Scalino basso
Infelicità è faccenda di donne,
passa da madre a figlia
con la malinconia di certi pomeriggi alla finestra,
delle mattine di cielo nuvoloso
e di torpore nella casa fredda.
Si tramanda con il corredo di famiglia,
-rosso di ruggine e di naftalina –
stipato nell’anta alta dell’armadio.
L’infelicità
la mangi attorno a un tavolo per cena
con il pane di frasi a tono duro
e di silenzi tenuti ad occhi bassi.
Ti entra dentro perché ti corrisponde,
ritorni a lei come ad un luogo noto,
scalino basso da cui non si cade
(mentre estranea e insidiosa è la felicità).
La impari presto, quando sei bambina,
e ti accompagna, poi, tutta la vita.
Mariagabriella Licata