Menzione speciale 2022

Premio nazionale di Poesia Bacchereto

“Una vita”


Sono nato molte volte.
La prima
dal ventre di mia madre,
le altre
dalle ceneri di me stesso.
Ho imparato che l’inferno
può uccidere.
Che tale è la nostra miseria
che nemmeno della disperazione
resta molto alle volte:
quando non è che un cancro
che muore col corpo.
Ho imparato che la luce
non fa rumore.
Che le rivolte dell’uomo
sono cataclismi di passione
ma le rivolte nell’uomo
hanno silenzi
di bellissima devastazione.
Ho imparato che il paradiso
è un incendio buono.
Ho portato nel cuore
la fiamma primordiale,
la prima esplosione
costretta tra i ventricoli,
che pure trova un varco
e scoppiano parole
dalle labbra, dalle mani,
e con gli occhi ho detto:
siamo.
Ho imparato che pure
il paradiso può uccidere:
quando l’uomo
si nutre d’infinito,
a ritroso,
e divora il suo pasto
di bulimici ricordi
finché resta solo
col suo vuoto
che non ha voce.
Ho imparato che l’uomo
può uccidere l’uomo,
quello che è, quello che sarà,
quando chiede all’uomoquello che non è.
Oggi non voglio
quello che non sono.
Non voglio il paradiso
ma la terra che calpesto.
E l’inferno
è una cosa che conosco.
Ma sono nato molte volte
e questo basta
a riscattare la mia parte
d’inestimabile meraviglia.



Alan Taccone